DIETA CHETOGENICA

La chetosi controllata

Dieta chetogenica

La dieta chetogenica (così tradotta dall’inglese ketogenic ma più correttamente definita chetogena in italiano) è definita come una dieta in cui vengono drasticamente ridotti i carboidrati associata o meno ad un aumento di lipidi e proteine. Va chiarito che non è una dieta iperproteica, come tante persone credono ma generalizzando è definibile come una dieta ipoglucidica, normoproteica e iperlipidica.

Un percorso molto studiato ed approfondito, soprattutto negli ultimi anni, e utilizzato non solo per i pazienti che devono perdere peso ma anche per il miglioramento del decorso di altre patologie (es.: epilessia o patologie autoimmuni).
Questa dieta deve essere prescritta da un professionista, che abbia sotto controllo tutte le patologie del paziente e che abbia un quadro generale approfondito di esso (in questo caso è bene visualizzare gli esami ematochimici prima di prescriverla). E’ una dieta molto gratificante poiché, grazie alla stimolazione della chetosi, permette di tenere sotto controllo il senso di fame e di attivare una serie di processi metabolici benefici.

La chetosi

La chetosi è uno stato metabolico in cui i grassi diventano il principale carburante dell’organismo. Quando segui una dieta a basso contenuto di carboidrati, il corpo inizia a produrre i cosiddetti corpi chetonici, sintentizzandoli dai grassi accumulati nell’organismo (in particolare nel fegato).
Anche conosciuti con il nome di chetoni, i corpi chetonici vengono così utilizzati per fornire al corpo l’energia della quale ha bisogno. Al contrario di quanto avviene con gli altri tipi di acidi grassi, i chetoni sono in grado di superare la barriera dei vasi cerebrali, apportando energia anche al cervello.

Questo regime alimentare deve essere costruito e monitorato da un professionista in quanto non basta diminuire l’assunzione di carboidrati e zuccheri per ottenere un buon risultato; infatti come abbiamo detto sopra, vanno aumentati i grassi che diventano il principale carburante. Di quanto vanno alzati? Questo va calcolato precisamente in funzione del soggetto e del suo dispendio energetico. E’ importante per i soggetti che devono perdere peso che la chetosi sia endogena, quindi vengano utilizzati anche i grassi di riserva a scopo energetico. Per i soggetti invece che seguono il protocollo chetogeno ma non hanno necessità di perdere peso la chetosi dovrà essere esogena. Questa avverrà in funzione della quantità di grassi e proteine inseriti nel piano nutrizionale personalizzato.

La durata di questo protocollo verrà decisa durante il percorso ma generalmente non viene protratta per più di 4-6 settimane per evitare che il paziente perda la sua compliance.

Alla fine di questo periodo di chetosi vengono reintrodotti gradualmente i carboidrati, seguendo un ordine ben preciso (generalmente prima la frutta e successivamente i carboidrati complessi), al fine di arrivare ad una dieta bilanciata che permetta al soggetto di mantenere i risultati ottenuti. Per questo motivo la fase di mantenimento è talvolta più importante di quella di chetosi.

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